Mondi
Aghi di ghiaccio
cadono
su crani pelati
punte si conficcano nella carne di esseri immondi
su un pianeta malato
arido
abbandonato
finito
gli uomini calvi scappano
con gli aghi di ghiaccio nella pelle
sono nudi
deformi
impauriti
non ricordano il mondo che fu
ma vedono solo
una terra
morta
senza speranza.
Corrono verso le grotte
si riparano dal dolore del cielo
gli aghi presto diventeranno coltelli
freddi
ghiacciati
taglienti
mortali.
Gli uomini non comprendono
non ricordano
non pensano
temono il dolore
la vendetta
di un cielo implacabile
scorrono al suolo fiumi viola
sporchi
avvelenati
rancidi.
Solo la luce
fende le tenebre
di un mondo perso
e solo la luce
rimane nei tempi
a testimoniare ciò che gli uomini
non ricordano.
L'eterno ritorno della vita.
Fulvio Caporale